La produzione del carbone di legna con il metodo della carbonaia, (“la piazza de lu carbò”), è stato sino alla fine della seconda guerra mondiale, un’importante risorsa economica per gli abitanti dei nostri paesi.
La lavorazione richiedeva che il carbonaio si allontanasse dal suo paese, dimorando per diversi mesi dell’anno sui monti in mezzo ai boschi.
Qui costruiva la sua capanna e dormiva come i pastori su un letto fatto di piccoli bastoni di legno, opportunamente sistemati per sollevare il giaciglio dalla nuda terra, che venivano poi ricoperti di foglie (“la rapazzola”).